Ci sono storie e storie. Alcune hanno quel magico potere di catapultarti in un altro tempo, in un'altra dimensione. Succede così, quasi per caso, che mentre le ascolti ti ritrovi seduta comodamente sul tuo divano di casa davanti ad uno schermo con i popcorn in una mano e una bibita nell'altra, e gli occhi incollati al film che ti scorre davanti.
Non è una cosa che capita tutti i giorni, soprattutto di questi tempi, ma quando ascolti una storia lunga e entusiasmante direttamente dalla bocca del protagonista non puoi fare a meno di pensare che questa storia debbano conoscerla in tanti. E se poi la storia si chiude (ma non per sempre, intendiamoci!) col botto, allora non può che diventare il tema inaugurale della nuova rubrica Storie di #ago&filò.
Antefatto: A fine gennaio ho dovuto affrontare l'acquisto della mia prima taglia cuci. Volevo a tutti i costi una Bernina e mi sono pertanto rivolta al rivenditore ufficiale di Brescia, Per filo e per sogno di Danilo Lombardi.
Nel negozio dall'insegna gialla e blu mi si è aperto un mondo. Non potevo immaginare che, dopo un'ora passata a chiacchierare sorseggiando tè, me ne sarei venuta via con un bagaglio di conoscenze in più, l'appuntamento per l'insegnamento dell'utilizzo della Elna 664Pro (il perché di questa scelta fa parte di un'altra storia!) e una collaborazione per le lezioni di #ago&filò.
Dall'amore però con cui io e mio marito siamo stati accolti in negozio e nella passione con cui raccontava dei prodotti è stato facile intuire che Danilo fosse molto di più di un commesso venditore di macchine per cucire.
Ciao Danilo, a marzo ricorrono i tuoi 50 anni di
attività, una tappa importante che designa una vita dedicata interamente alla
passione per le macchine da cucire. Una passione che hai ereditato da tuo padre
Severino e, ancor prima, da tuo nonno Edoardo. Potresti raccontarci un po’ di
storia…
Sì, sono esattamente 50 anni di attività,
tramandatami da mio papà Severino che a sua volta la aveva ereditata da suo
papà, il nonno Edoardo. Il nonno aveva nove figli, sette maschi e due femmine.
Di questi figli cinque lavoravano nel settore delle macchine per cucire e le
due figlie facevano le ricamatrici e insegnavano alle clienti l'utilizzo delle
macchine. L'inizio di tutto ciò nacque nei primi anni '50 con l'apertura del
negozio Borletti in corso Palestro a Brescia, poi l'apertura di un altro
negozio, stavolta Vigorelli prima dell'avvento delle macchine cinesi, volutamente
minuscolo, data la qualità dei prodotti…
Allora pensammo, io, Anna ed Eugenio di aprire un negozio in
cui le macchine per cucire rappresentassero la qualità che riteniamo migliore
in assoluto e, visitando una fabbrica della Husqvarna in Svezia, ritenemmo
fosse la macchina che facesse per noi.
L’abbiamo distribuita per più di 20 anni, sino a 6 anni or
sono quando ci siamo resi conto che la globalizzazione aveva spinto la azienda
a chiudere la fabbrica in Svezia e a far produrre altrove le macchine. Sarebbe troppo facile dirvi dove le producono
ora.......
Noi, convinti che una soluzione migliore esista sempre, ci siamo
messi alla ricerca di un’altra opportunità e l’abbiamo trovata in Svizzera dove
la Bernina produceva le sue macchine.
Negli ultimi due anni abbiamo cominciato a proporre, sempre con
crescenti risultati, anche le macchine per cucire di un’altra azienda, sempre
Svizzera, la Elna. Crediamo fermamente che questo possa essere un punto di
arrivo definitivo, qui si unisce la qualità ad un servizio assolutamente
impeccabile e a una gamma di macchine straordinarie.
Hai dei ricordi particolari che ti sono
particolarmente cari legati all'inizio della tua attività? Ricordiamo che hai
cominciato a lavorare a 14 anni.
Ho cominciato a 14 anni il lavoro che svolgo ancora
adesso e in questi 50 anni le cose sono molto cambiate. Allora lavoravo porta a
porta, le persone aprivano tranquillamente la porta e ti facevano entrare in
casa. Io proponevo riparazioni, vendevo aghi, olio e accessori vari, in molti
casi mettevo la loro vecchia macchina per cucire in una cassetta posizionata
sul retro del mio motorino e la portavo in officina per poi riconsegnarla
riparata alcuni giorni dopo. Ricordo con tenerezza le molte volte in cui, a
casa del cliente, essendo giunta l'ora di pranzo e non avendo terminato il
lavoro venivo invitato a tavola con loro. Uno di quei ricordi che non ti
lasciano mai...
Altri tempi mi verrebbe da dire… Che bello!
Tu che hai vissuto la storia della sartoria e del cucito
creativo degli ultimi 50 anni, dalla parte di vende strumenti e servizi
accessori, potresti raccontarci come era allora la realtà della sartoria
amatoriale e professionale e come secondo te si è evoluta nel tempo?
Agli inizi del mio lavoro le sartorie erano quasi
sempre formate da una o al massino due persone, il lavoro veniva svolto quasi
sempre in casa e le macchine erano spesso vecchie e non troppo efficaci.
Esisteva molta creatività dovuta soprattutto alla mancanza di informazioni e di
formazione professionale, insomma bisognava arrangiarsi un pochino...
Oggi, grazie al web esistono miriadi di
informazioni, di filmati e di suggerimenti, anche se credo che senza l'aiuto di
persone davvero capaci sia difficile confezionare, cucire e produrre capi
finiti in maniera impeccabile. Certamente oggi ci vengono in aiuto le macchine
molto più evolute ma, se non si posseggono le basi fondamentali è complicato
avere buoni risultati.
Per un artigiano non è sempre facile, ogni attività
regala sempre gioie e dolori. Tu in questi anni, hai potuto condividere il tuo
cammino professionale insieme ad Anna, tua moglie, penso sia un valore
aggiunto…
Da ormai 25 anni al lavoro che prima svolgevo da
solo si è aggiunta Anna, mia moglie. Da
sempre appassionata di cucito aveva però un lavoro statale, all'Intendenza di
Finanza a Brescia. Un lavoro che le piaceva ma che le lasciava, specialmente
dopo la nascita di Eugenio, poco spazio per la sua passione. Allora è nata la nostra collaborazione, Anna
si è licenziata (credo sia un caso insolito, uno statale che si licenzia... !)
e abbiamo cominciato il nostro cammino comune.
Anna si occupa essenzialmente dei corsi di Patchwork, degli insegnamenti
per l'utilizzo delle macchine per cucire e dell'organizzazione generale del
negozio. Insomma, fa quasi tutto lei. Quasi, eh...!
In ogni caso, la sua necessaria presenza in negozio ha fatto
sì che gli insegnamenti e i corsi di patchwork siano sempre piuttosto
frequentati.
Con Eugenio, vostro figlio, la vostra attività è
giunta alla quarta generazione di artigiani del settore.
Dulcis in fundo, dieci anni or sono Eugenio, nostro
figlio, ha candidamente chiesto se potesse lavorare in negozio con noi. E' la quarta generazione, come potevo non
essere felice? Credo che il nonno Severino lo sia stato anche di più....
Noi non lo avevamo spinto in nessun modo, riteniamo che una
persona di 20 anni possa, anzi debba, scegliere la sua strada senza pressioni,
ma siamo davvero stati molto contenti e quasi subito Eugenio si è perfettamente
integrato nel lavoro.
Non sbaglio se dico che Eugenio, anche per una
questione anagrafica, ha portato una ventata di innovazione e novità
all'attività. In che modo?
Le macchine per cucire moderne, di alta qualità,
necessitano di conoscenze approfondite da parte del venditore e il compito di
Eugenio è stato proprio quello di occuparsi dei corsi di formazione riguardo al
software per i ricami, coadiuvato da Anna.
Altra cosa di cui si occupa Eugenio è la parte relativa alle macchine
taglia-cuci, di cui ha una grande conoscenza.
Cosa non meno importante è l'assistenza tecnica dei prodotti... Qui apro
una parentesi: noi ripariamo tutte le macchine per cucire, anche quelle non
vendute da noi.
Danilo, è vero che è stato tuo papà ad insegnare a
Eugenio ad aggiustare le macchine da cucire?
Ho lasciato a mio papà, Severino, il compito di
insegnare ad Eugenio come si riparano le macchine, credo di poter
tranquillamente affermare che mio papà sia un grande, grandissimo esperto nel
settore. Ovviamente oggi le macchine son
cambiate molto e la parte elettronica necessità di ben altre conoscenze.
Eugenio, dal basso dei suoi 31 anni è grandemente avvantaggiato per le
competenze elettroniche. Parte regolarmente per tutti i corsi di aggiornamento,
a Firenze, a Roma, in Svizzera e in ogni luogo si tengano. Devo ammettere che
senza di lui, sarebbe un problema fornire assistenza qualificata per i prodotti
che vengono oggi costruiti.
Torniamo a te Danilo, e alla tua festa. Se tornassi
indietro nel tempo rifaresti tutto d’accapo ugualmente, se sì cosa e se no
perché?
Credo che solo una persona distratta o un grande
presuntuoso non si accorga degli errori fatti nel corso di una vita lavorativa,
se si potesse tornare indietro certo cambierei qualcosa, ho però scoperto che
non si può, e non mi resta altro da fare che trarre una lezione dagli errori
fatti, metterli in un angolo, scordarli no, non è possibile, e fare in modo che
siano utilizzabili come esperienze da non ripetere.
So che per questo mese di marzo appena cominciato
hai in serbo una sorpresa per tutte le clienti. Tu l’hai chiamata Upgrade. Puoi raccontarcela nello
specifico?
Arrivato dunque a quello che penso sia un traguardo
importante (50 anni di lavoro sono un segno inequivocabile che il modo in cui
lo hai impostato è stato un modo corretto), ho pensato che un segno tangibile
di ringraziamento andasse dato a tutte le persone che entrano nel nostro
negozio....
Volendo uscire dallo schema "faccio uno sconto di tot
euro" mi è rimbalzata in testa un’idea abbastanza originale, credo....
Eccola: in collaborazione, anche economica, con Elna
proponiamo per il mese di marzo un’opzione upgrade, cioè il cliente compera una
macchina per cucire Elna o Bernina e invece di avere la macchina che ha acquistato
potrà portare a casa il modello superiore.
Faccio un piccolo esempio chiarificatore: compero una Elna
540 e porto a casa la Elna 580, oppure compero una Elna 580 e porto a casa la
Elna 680, o ancora compero la Bernina 350 e porto a casa la Bernina 380 e così
via. Tutto questo però avrà una scadenza certa, il 30 marzo 2017.
Ritengo che sia un tangibile segno di riconoscenza nei
confronti di chi ha contribuito a far sì che la mia vita lavorativa sia stata
piena e ricca di soddisfazioni.
Wow, è un'occasione che non bisogna lasciarsi sfuggire…!
Ancora una domanda. Più che altro una cuorisità: perché Per
filo e per sogno?
Il nome del negozio, Per filo e per sogno è stato
frutto di pensieri incrociati tra me, Anna ed Eugenio... abbiamo deciso per
questo perché ci pare di poter collegare il mondo del cucito al mondo dei sogni
e delle cose meravigliose che si possono realizzare…
Grazie! Grazie mille davvero per averci raccontato e
reso partecipi della tua e vostra storia!
E.. tantissimi auguri di buon compleanno!!!