lunedì 20 maggio 2013

...della frutta alla regina!

"Presto, presto. Della frutta alla regina!" gridò il cerimoniere di corte alla servitù giù nella cucina.
Quella mattina, il cuoco Bentivoglio aveva servito alla sua amata regina Lucechiara una colazione senza frutta, e non perché non volesse ma perché la frutta era proprio sparita dalla dispensa.
Sperava di cavarsela servendole una fetta di torta al cioccolato ma lei no, lei voleva proprio la frutta fresca della campagna del contadino Bibbiolò.
Allora Bentivoglio, sollecitato dal cerimoniere, chiamò suo figlio Amadoni e lo mandò nei campi di Bibbiolò a raccogliere quanta più frutta potesse contenere il risvolto della sua maglia.
Ma Amadoni, che aveva sempre spennato polli nella cucina di suo padre, non conosceva la differenza tra la frutta e la verdura. Così, guinto nel campo di Bibbiolò cominciò a raccogliere dalla terra e sugli alberi tutte quelle 'cose' colorate che non sembravano affatto delle semplici foglie verdi!

Quando il risvolto della sua maglia fu pieno e pesante Amadoni riprese la strada per la reggia e corse veloce da suo padre. 
Appena Bentivoglio vide tutto quel ben di Dio, ringraziò tanto suo figlio e, seppur si fosse accorto che Amadoni aveva con sé anche tanta verdura, non lo sgridò per l'errore commesso.
Pensò, invece, che sicuramente avrebbe potuto farne qualcosa di buono e mai sperimentato per la sua cara regina.
In quattro e quattrotto lavò, pelò e tagliò i frutti della terra in tanti piccoli pezzettini. Li mise in una ciotola, vi aggiunse dello zucchero e del limone e fece subito servire il tutto a Lucechiara. 
Mentre il cerimoniere consegnò il piatto nelle mani della regina, il cuore di Bentivoglio prese a battere all'impazzata. Era evidentemente ansioso di conoscere il responso di Lucechiara su quell'esperimento culinario.
La regina guardò la ciotola ma non riusciva a capire cosa ci fosse dentro. Lei aveva richiesto della frutta quindi quella roba colorata non poteva che essere frutta a pezzettini. In quella ciotola, però, Lucechiara aveva riconosciuto solo le fragole!
Il cuore di Bentivoglio si fermò nell'istante in cui la regina, dopo aver rimestato la zuppetta, se ne portò alla bocca una bella cucchiaiata.
E poi riprese a battere quando Lucechiara se ne mangiò un'altra cucchiaiata. In pochi minuti quella zuppetta di frutta e verdura sparì dalla citolola. Allora la regina si tolse la corona e fece chiamare Bentivoglio dal cerimoniere.
Lucechiara guardò dritto negli occhi il povero cuoco che tremava per la paura che la regina potesse dirgli qualcosa di spiacevole. Invece, quella aprì la bocca e disse: caro Bentivoglio oggi voglio cederti la mia corona regale! Questa mattina hai superato te stesso e sei diventato il re della cucina. Ecco perché voglio farti questo dono!

Bentivoglio, ancora incredulo, ringraziò la regina e barcollando ritornò al piano di sotto nella sua cucina. Tutta la servitù tacque e si inchinò, mentre Amadoni continuava a pulire il suo grosso tacchino. Allora Bentivoglio si avvicinò a suo figlio, gli pose sul capo la corona regale e gli disse: se oggi io sono diventato il re di questo posto è solo merito tuo e di quello che per un attimo ho pensato fosse uno sbaglio.
Allora avete capito cosa abbiamo regalato a nostra nipote?
Un sacchetto carico di frutta e verdura con cui potrà giocare nella cucina che a Pasqua le ha regalato mio papà e una corona, perché lei ieri, nonostante la febbre, era davvero la regina della festa!
NB: Silvia aspetto una foto di Chiara da postare sul blog!

2 commenti:

  1. Spettacolo!!! Complimenti per i doni e per i tuoi versi!! Mitica-artista-Luci!!!
    Sì Lucechiara o Chiara Luce, era ed è davvero una reginella!!! con la corona ancora più bella! Tiè, ho fatto pure la rima! ;-P

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    1. Grazie a te! Mi sentivo particolarmente ispirata ;o)

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